“… un centro di cultura unico in Italia, aperto da pochi giorni nel cuore di Palermo. Un progetto ambizioso e interamente autofinanziato, dedicato alla memoria di Flavio Beninati, la cui vita è stata stroncata a soli 33 anni, sette anni fa, dopo un incidente traumatico e un mese di coma. Ce ne parla il fratello di Flavio, Manfredi – artista visivo tra i più interessanti e affermati sulla scena internazionale – che con la mamma Carla Garofalo, avvocato, e con la giornalista Tiziana Lo Porto, hanno fondato l’Associazione a lui dedicata. …”
(V. Bruschi, Il Messaggero, 24.05.13)
Di cosa ci occupiamo?
L’ Associazione Flavio Beninati consta, di due segmenti che, seppur indipendenti l’uno dall’altro,coesistono pariteticamente nell’eredità lasciataci da Flavio. Le attività di entrambi i segmenti (La Lettera F che si occupa di bioetica, e l’Archivio, che si occupa di cultura italiana) vengono svolte, principalmente, dagli stessi uffici della sede di Palermo nei cui locali sono anche ospitati una biblioteca – aperta alla pubblica fruizione previo tesseramento, e due laboratori (uno per ceramiche ed uno per incisioni) in cui vengono prodotti libri d’artista, stampe e terracotte collezionabili.
NB: Tutti i proventi derivanti dalla vendita di questi prodotti vengono interamente destinati al finanziamento dei progetti più inerentemente legati ai nostri fini statutari da realizzare attraverso La Lettera F e l’Archivio Flavio Beninati
LA LETTERA F – Il lavoro di questa associazione sarà improntato all’esame e allo studio dei vari stati della coscienza, dello stato di coma in tutti i gradi e livelli, del risveglio dal coma, dello stato di coscienza del paziente che sembra assente, della comunicazione con il mondo esterno, dell’incidenza che i sentimenti di affetto e di amore possono avere sulla persona ritenuta assente; ci si occuperà di rinvenire tutto il materiale relativo alle esperienze di chi poi è “tornato”; si occuperà di reperire materiale medico scientifico relativamente ai progressi della scienza medica nel settore, al lavoro compiuto da chi si occupa coscienziosamente di etica di fine vita, medici, paramedici, rianimatori, neurologi, psichiatri, psicologi, assistenti sociali, filosofi, gente comune, parenti dei soggetti in coma, etc.
LA BIBLIOTECA – La Biblioteca Flavio Beninati da anni svolge attività di divulgazione culturale attraverso la promozione e organizzazione di seminari, presentazioni di libri, mostre e conferenze oltre che l’apertura alla pubblica fruizione del suo cospicuo patrimonio librario che consta di circa 40.000 volumi in corso di digitalizzazione.
ARCHIVIO FLAVIO BENINATI – Il perento Archivio di Flavio Beninati aveva come unico fine la raccolta di dati biografici, il più possibile precisi ed approfonditi, di persone italiane (per nascita o per naturalizzazione) che in qualsiasi epoca storica ed in qualsiasi campo d’attività abbiano lasciato, o stiano lasciando oggi, un contributo alla società attraverso il loro operato, sia nel bene che nel male, sia esso noto o sconosciuto.
La nostra attenzione, infatti, è principalmente rivolta a quei personaggi che necessitano più degli altri d’esser messi o rimessi in luce. Parlo di tutti quegli artisti, scienziati, inventori, compositori ed altri che la storiografia, per le ragioni più svariate, ha trascurato fino all’oblio o non ha mai preso in considerazione.
Nel 2017 l’Archivio ha cessato la sua attività online per ovviare a problemi di carattere burocratico. Delle sue oltre 5.000 pagine una piccola parte è tutt’oggi visionabile sul portale Waybach.Machine al link in basso.
Organigramma
Presidente
Avv. Carla Garofalo
Vicepresidente
Manfredi Beninati
Consigliere
Tiziana Lo Porto
Comitato
!!! in aggiornamento !!!
Chi era Flavio?
Questa associazione è dedicata alla memoria di Flavio Beninati, un giovane uomo che, come tutti i giovani ma più di altri, amava la vita. Era uno sportivo ed un viaggiatore. Era profondamente innamorato della cultura italiana. Era uno che s’accontentava di poco ed amava intensamente i propri cari. Flavio ha dovuto trascorrere gli ultimi trentun giorni dei suoi soli trentatre anni di vita terrena in stato di coma, privato di ogni contatto umano con quanti lo conoscevano e amavano, privato del conforto dell’amore e degli stimoli vitali che il contatto con un mondo a lui familiare avrebbero potuto trasmettergli e che tuttavia un ottuso e crudele comportamento di chi era preposto alla “cura” della sua salute hanno irreversibilmente impedito. Abbiamo voluto dedicargli, noi che eravamo i suoi cari, qualcosa d’importante come lui era per tutti noi e, crediamo, sarà per tutti quest’associazione in un futuro prossimo. Noi, almeno, lavoriamo alacremente verso questo traguardo.