PRESENTAZIONE RIVISTA
Il 14 giugno si parlerà de IL BESTIARIO DEGLI ITALIANI (www.ilbestiariorivista.it), la rivista trimestrale edita da MAGOG. Presenteranno l’ultimo numero, il direttore Andrej Chinappi, l’editore Lorenzo Vitelli e l’autore Vincenzo Profeta.
Mercoledì 14 GIUGNO 2023
ORE 18,00
Via Quintino Sella 35
* Ingresso libero
I RELATORI
Andrej Chinappi – Con i piedi nell’acqua, direbbe mio padre. Sono nato nel 1992, la vigilia di capodanno, in un borgo medievale tra il Lazio e la Campania, a ridosso del mare. Così come i miei natali, a metà tra due annate e due regioni, il mio sangue è italo-russo. Lo stacanovismo letterario di mia madre – da bambino mi chiudeva in camera a leggere racconti di Puskin – si è mescolato bene con un ruspante temperamento partenopeo che ha alimentato la mia passione gastronomica e mi ha spinto agli studi letterari e filosofici. Un’insana passione per i luoghi abbandonati e per la malinconia mediterranea mi ha convinto a lasciare Parigi e Radio France per tornare a Roma e portare avanti il “Bestiario degli Italiani”.
Lorenzo Vitelli – Sono nato a Roma il 23 luglio del 1992 e tre giorni dopo ero sui monti della Valnerina, nei pressi del Comune più piccolo d’Italia, dove nella casa di famiglia passerò tutte le estati scoprendo il volto profondo e strapaesano della nostra penisola. Insofferente alla scuola mi iscrivo ad Economia dopo una sudata maturità, ma le letture di Pierre-Joseph Proudhon mi portano a preferire la facoltà di filosofia. Non sapendo cosa farmene dei libri di testo scritti dai professori per arrotondare lo stipendio, mi dedico soprattutto ad altro. Credo sempre all’apparenza e mai alla sostanza. Vivo in un universo di prime impressioni. Sono fermamente convinto che a rendere insopportabile il mondo siano le sedie di plastica e le scarpe da ginnastica.
Vincenzo Profeta – Nato a Palermo nel 1977, fonda il «Laboratorio Saccardi», tra i collettivi artistici più importanti e attivi a livello nazionale. Ha alle spalle oltre 15 anni di carriera e numerosi progetti – visivi, poetici, di scrittura e critica sociale. Si interessa da sempre ai fenomeni di nicchia, alle voci underground. B.R. Ammazzate è il suo secondo libro dopo l’esordio nel 2021 con La Palermo Male.
LA RIVISTA
Nel medioevo il bestiario era una particolare categoria di opere didattiche a carattere religioso che descrivevano la natura di strani animali, reali e immaginari, da cui trarre insegnamenti morali: bizzarre creature biformi quali la manticora, il grifone o il più conosciuto minotauro rappresentavano metafore ed esempi utili ad incoraggiare la buona condotta cristiana.
“Il Bestiario degli Italiani” è una rivista, esclusivamente di carta (sic), che dagli antichi bestiari ha preso l’ambiguità figurativa e ne ha fatto una cifra stilistica e un metodo d’indagine. In tempi duri per il dubbio e per la carta, attraverso dodici pagine il Bestiario pratica la difficilissima arte della contraddizione. Ogni tre mesi infatti un argomento viene sviscerato, rivoltato, amato ed odiato attraverso articoli, rubriche, racconti, reportage, saggi, poesie, illustrazioni d’autore e fotografie.
I tempi sono duri anche per la lettura, si sa; il nostro tempo di concentrazione davanti alle spaventose colonne di un articolo è sceso ad otto secondi dicono gli esperti, colpa di uno stile di vita sempre più smart e multitasking, dello schermo del telefono sempre tenuto sott’occhio. Per questo, maleducatamente, Il Bestiario utilizza un formato più grande del normale lenzuolo, per una lettura muscolare, immersiva e scomoda.
Nel solco delle riviste del primo Novecento italiano – quali “L’Italiano” di Longanesi o “Il selvaggio” di Maccari – un punto tematico della rivista è quello di raccontare il genio dell’Italia profonda, quella popolare, contadina, anarchica, medievale, anticonformista, oziosa, artigiana: indaga la provincia senza essere provinciale, racconta del paese ma senza grettezza, analizza la metropoli cercandola nei suoi paradossi e cortocircuiti. In più il Bestiario, rinnovando la grande tradizione editoriale del feuilleton, è l’unica rivista su carta dello stivale che da spazio a giovani autori, pubblicando sulle sue colonne i capitoli di romanzi in cerca di editore – traguardo raggiunto da un nostro autore che ha visto la pubblicazione del suo romanzo da parte di una grande casa editrice italiana.
Lo scopo del Bestiario è in definitiva quello di ristabilire un dialogo culturale fuori dai salotti intellò e dagli ambienti accademici per ridare alla rivista cartacea il ruolo di incubatrice di fermenti artistici perso da tempo, e offrendosi come una palestra culturale rigorosamente su carta.